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javierdelgado

SOBRE EL MAGNÍFICO JUEGO DE TABLERO "SHOGI", UN INVENTO JAPONÉS REMOTAMENTE VINCULADO AL AJEDREZ

SOBRE EL MAGNÍFICO JUEGO DE TABLERO "SHOGI", UN INVENTO JAPONÉS REMOTAMENTE VINCULADO  AL AJEDREZ  Mientras me animo a ir creando en mi propia página una "sección" dedicada a los juegos clásicos de estrategia: ajedrez, xiangqi, shogi, go...), les copio aquí una breve introducción de la página del italiano Fabio Forzioni. (http://www.geocities.com/Colosseum/Field/2900/shogi.htm).

 Lo Shogi è giocato principalmente in Giappone. Nella forma moderna esiste sin dal 16° secolo, ma progenitori dello Shogi moderno risalgono all'8° secolo.



REGOLAMENTO


1. La scacchiera è di 9 case per 9. I pezzi sono costituiti da tessere a forma di freccia su cui sono disegnati degli ideogrammi. I pezzi sono tutti dello stesso colore e vengono disposti con la punta rivolta verso l'avversario. La disposizione iniziale è riportata nei diagrammi. A sinistra i pezzi occidentalizzati e a destra i pezzi originali orientali.


Convenzionalmente il giocatore che occupa la posizione inferiore del diagramma viene chiamato Nero e gioca per primo.

2. Il movimento dei pezzi è il seguente:


King (Re) K. Come il Re occidentale.

Rook (Torre) R. Come la Torre occidentale.

Bishop (Alfiere) B. Come l'Alfiere occidentale.


Gold (Generale Oro) G. Muove di un passo ortogonalmente nelle quattro direzioni o di un passo in diagonale in avanti. Può raggiungere quindi 6 case.


Silver (Generale Argento) S. Muove di un passo diagonalmente nelle quattro direzioni o di un passo in avanti. Può raggiungere quindi 5 case.


Knight (Cavallo) N. Salta come il Cavallo moderno, ma solo in avanti. Non può indietreggiare. Può quindi raggiungere solo due case.


Lance (Lancia) L. Muove solo in avanti di quante case vuole sulla colonna. Non può indietreggiare.


Pawn (Pedone) P. Muove solo in avanti di un passo, cattura nella stessa maniera.

3. Quando un pezzo raggiunge nel movimento una delle tre traverse dello schieramento nemico o si muove al suo interno o ne esce può essere promosso. La promozione viene indicata capovolgendo il pezzo in modo da mostrarne la faccia inferiore.
Re e Generale Oro non promuovono.
Gli altri pezzi promuovono nel seguente modo:


Rook (+R). Promuove a Dragon King aggiungendo alle sue caratteristiche la possibilità di muovere di un passo in diagonale nelle quattro direzioni.


Bishop (+B). Promuove a Dragon Horse aggiungendo alle sue caratteristiche la possibilità di muovere di un passo in diagonale nelle quattro direzioni.


Silver (+S). Promuove a Gold.


Knight (+N). Promuove a Gold.


Lance (+L) Promuove a Gold.


Pawn (+P) Promuove a Gold. In giapponese Tokin, nome usato anche dai giocatori occidentali.

La promozione è facoltativa, se il giocatore decide di effettuarla lo deve fare nel momento in cui esegue la mossa, altrimenti se ne perde il diritto. Tale diritto si riacquista se il pezzo realizza nuovamente una delle condizioni previste.


Un Pedone o una Lancia che raggiungono la nona traversa o un Cavallo che raggiunge la ottava devono essere obbligatoriamente promossi.

4. Quando un pezzo viene catturato entra a far parte della riserva del giocatore che effettua la cattura. Al proprio turno di gioco il giocatore può decidere di paracadutare un pezzo dalla riserva su una qualsiasi casa libera della scacchiera invece di effettuare un a mossa normale.
I pezzi vengono paracadutati nel rispetto delle seguenti condizioni:


- Il pezzo paracadutato è sempre non promosso.


- Un Cavallo non può essere paracadutato in ottava o nona traversa, un Pedone ed una Lancia non possono essere paracadutati in nona traversa.


- Un Pedone non può essere paracadutato in una colonna in cui vi sia già un Pedone non promosso dello stesso giocatore.


- Non è ammesso dare matto con un pedone paracadutato.

5. Non esiste lo stallo. Se si è costretti a muovere il Re in una casa controllata si perde la partita.

6. Se una posizione si ripete per quattro volte la partita è patta.
Non è consentito dare scacco perpetuo, in questo caso non si ha la patta per ripetizione di posizione, ma chi sta dando scacco è costretto a cambiare mossa, se non lo fa, dopo la quarta ripetizione di posizione perde la partita.

7. Regola AISE: E' ammessa la patta d'accordo.

NOTAZIONE OCCIDENTALIZZATA: Le colonne sono contrassegnate da destra verso sinistra con numeri arabi (da 1 a 9), le traverse dall'alto in basso da numeri giapponesi (ideogrammi), per comodità in occidente vengono usate le lettere minuscole dell'alfabeto latino (da a a i).


Nel caso in cui più pezzi dello stesso tipo possano recarsi nella stessa casa si specifica la colonna o la traversa di partenza. La cattura viene indicata con x, la rimessa in gioco di un pezzo viene indicata facendo seguire l'iniziale del pezzo dal segno ' o *. La promozione viene segnalata facendo seguire alla mossa con promozione il segno +, l'iniziale del pezzo promosso è sempre preceduta dal segno +.



NOMI GIAPPONESI DEI PEZZI



Occorre tener presente che c'è un nome breve ed uno formale, che si riflette nel fatto che i pezzi hanno in linea di principio due kanji, ma spesso ne viene riportato solo uno.
Inoltre, lo spelling in romanjii (cioe' nel nostro alfabeto) dal kanji non è perfettamente univoco, quindi da qualche parte si trovano scritti in modo un po' diverso. La traduzione italiana del nome formale:

Re nero=gyoku=gyokusho=Generale di Giada
Re bianco=o=osho=Signor Generale
R=hi=hisha=Carro Volante
+R=ryu=ryuo= Drago Reale
B=kaku=kakugyo=Carro con Corno
+B=uma=ryume=Drago Cavaliere
G=kin=kinsho=Generale d'Oro
S=gin=ginsho=Generale d'Argento
+S=narigin=Argento promosso
N=kei=keima=Onorevole Cavallo
+N=narikei=Cavallo promosso
L=kyo=kyosha=Carro profumato
+L=narikyo=Lancia promossa
P=fu=fuhyo=Fante +P=to=tokin=?

Tradurre Tokin è un problema. Il simbolo che compare sul pezzo promosso viene dall'alfabeto fonetico giapponese hiragana e si legge prorpio to, che non e' altro che una preposizione (p.es., con oppure e).
Tokin, in realtà, non significa nulla. C’è qualche esperto di Shogi (e di Giapponese) che ci può far sapere tutta la storia?





LA STORIA


(di Marco Durante)

1. Le origini

Sia gli scacchi occidentali che quelli giapponesi derivano dall'antico gioco indiano del Chaturanga (4-membri), di cui si hanno notizie a partire dal VI secolo d.c.
Il Chaturanga venne esportato al di fuori dell'India con le guerre di conquista, il commercio, e l'opera dei missionari buddhisti. Già attorno all'VIII sec. esso veniva giocato, con diverse varianti, in Persia ed in Cina. Mentre dalla Persia, tramite gli Arabi, verrà portato in occidente dando origine agli scacchi come li conosciamo, dei messi imperiali durante il periodo Nara (710-794) introdurranno gli scacchi Cinesi in Giappone.
Da sempre affezionati alla loro scrittura simbolica (kanji), I cinesi abbandonarono la forma scultorea dei pezzi del Chaturanga (che rimarranno invece nella versione occidentale) per utilizzare pezzi di forma circolare, marcati con dei kanji. Come nell'altro gioco Cinese del go, negli scacchi Cinesi (hsiang ch'i) i pezzi si muovono sulle linee di intersezione della scacchiera.
Gli scacchi Cinesi divennero popolari presso la corte imperiale nel periodo Heian, e battezzati Shogi (gioco dei generali). La prima descrizione del gioco è dovuta al calligrafo di corte Fujiwara Yukinari (971-1027; come da tradizione giapponese, scriveremo prima il cognome e poi il nome), ed appare sostanzialmente diverso dal gioco attuale. La torre e l'alfiere non erano presenti, nè le regole sui pezzi paracadutati; si utilizzava la scacchiera Cinese 9x10 (anche se nell' hsiang ch'i vengono utilizzate le linee e non le case). Altre varianti vennero presto introdotte, dal daishogi (13x13, e successivamente 15x15) allo shoshogi (piccolo shogi). Il più antico pezzo di Shogi è datato attorno all'anno 1100, e fu scoperto nel castello di Sakada.


Nel periodo Muromachi (1333-1568) vennero introdotti dei sostanziali cambiamenti al gioco: 3 nuovi pezzi vennero aggiunti, hisha (torre), kaku (alfiere) e sui-zo (elefante ubriaco), su una scacchiera 9x9. Un diagramma del 1694 illustra chiaramente la posizione iniziale dei pezzi.


L'elefante era posizionato davanti al re e se promosso (invadendo il campo avversario) diveniva in effetti un altro re (cioè muoveva di una casa in ogni direzione).


Nel tardo periodo Muromachi il Giappone era devastato da continue guerre fra i diversi shogun (supremi generali). I soldati fatti prigionieri durante una guerra potevano cambiare allenaza, e generalmente venivano arruolati nell'esercito che li aveva catturati.


Questa abitudine bellica venne gradualmente introdotto nel gioco dei generali, sicchè i pezzi catturati possono essere riutilizzati dal giocatori che li ha presi. La presenza dell'elefante ubriaco creava problemi con queste nuove regole, in quanto l'elefante poteva essere paracadutato nel campo avversario, promosso a re, e quindi difficilmente ricatturato.

Inoltre, l'imperatore Gonara (che regnò fra il 1526 e il 1557) non gradiva l'idea di un pezzo (ubriaco!) che potesse essere promosso a re. Alla fine del '500, quindi, l'elefante sembra sparire dal gioco contemporaneamente all'introduzione della regola dei pezzi paracadutati.

2. Il periodo Edo (1600-1868)

Nel 1612, lo shogunato di Tokugawa fondò la prima associazione ufficiale per il Go e gli Shogi, sotto il controllo dei monaci scintoisti e buddhisti. Il monaco buddhista Honinbo Sansa ne fu il primo presidente, ed era riconosciuto come il giocatore più forte in entrambi i giochi.


La prima partita di Shogi ufficialmente registrata risale al 1607, e vedeva Honinbo Sansa manovrare i pezzi bianchi contro Ohashi Sokei. La partita è ancora oggi estremamente istruttiva. Ohashi aprì con la torre mobile sulla colonna 4, e Honinbo utilizzò un castello Edo come difesa. Ohashi vinse in 67 mosse dopo una partita mozzafiato, e divenne il primo Mejin a vita (Grande Maestro).


Le regole dello Shogi come le conosciamo oggi sono essenzialmente codificate nel libro del 1636 Shogi Zushiki (Shogi illustrato), scritto dal figlio di Ohashi Sokei.


La famiglia Tokugawa costruì il suo castello a Edo (l'antico nome di Tokyo) attorno alla metà del secolo XVII, e ivi organizzarono i primi tornei di Go e Shogi, con la partita finale giocata semprte in presenza dello Shogun. A partire dal 1716, venne organizzato ogni 17 Novembre una partita del castello, praticamente equivalente ad una disputa per il titolo mondiale. Ancora oggi, il 17 Novembre è indicato in Giappone come la giornata dello Shogi. La più famosa partita del castello è quella del 1856, che vide vincitore Amano Soho, considerato il più grande giocatore di tutti i tempi.


Con la fine dello shogunato di Tokugawa e del periodo Edo si chiude anche l'era dello Shogi imperiale, ma il gioco diverrà sempre più popolare fra tutte le classi sociali.

3. Lo Shogi oggi

La Federazione Giapponese di Shogi fu fondata nel 1924, e successivamente ristabilita nel 1946 con sede centrale a Tokyo e filiale principale in Osaka. La federazione riconosce (attribuendo un salario mensile) attualmente 174 giocatori professionisti, di cui 35 donne. Il numero di praticanti in Giappone è stimato attorno ai 20 milioni.


La Federazione pubblica anche una rivista mensile, e sponsorizza la trasmissione televisiva della domenica mattina sul canale nazionale.


I tornei principali sono 15, con 7 titoli professionali (le cosiddette 7 corone). I professionisti organizzano tornei per designare uno sfidante per ogni titolo, che affronta poi l'attuale detentore.
La partita più importante è però quella che designa il Mejin dell'anno. Il vincitore del torneo degli sfidanti affronta il detentore al meglio di 7 partite (ogni partita dura 2 giorni).


Vincendo almeno 5 volte il titolo di Mejin si diviene Mejin a vita.


Esistono 17 Mejin a vita nella storia dello Shogi, il primo essendo Osashi Sokei (1555-1634) e l'ultimo (ed uno dei soli due viventi insieme a Nakahara Makoto) Tanigawa Koji, che nel 1997 ha conquistato per la 5 volta il titolo di Mejin.


Benchè sia stato introdotto un sistema ELO per lo Shogi, tradizionalmente i giocatori vengono divisi in gradi. Per i professionisti, si va dal 9 dan al 4 dan (3-1 dan sono i gradi di apprendisti professionisti). I dilettanti vengono invece divisi dal 15-kyu (princiapiante) al 1-kyu, e successivamente dal 1-dan al 6-dan (Mejin dilettante).


Popolarissimo in Giuappone, lo Shogi comincia ad esser giocato molto anche in altri paesi. Federazioni importanti sono quelle degli USA, Gran Bretagna, Francia e Olanda. Dal 1990, la prima partita del prestigioso titolo Ryu-O (una delle 7 corone) si gioca al di fuori del Giappone.

A proposito, non possono mancare un po' di partite commentate in italiano!



LE VARIANTI DELLO SHOGI


Lo Shogi, come gli scacchi, ha molte varianti. I più curiosi potranno navigare in rete. Pronti col mouse?

  • Chu Shogi. Variante su tavoliere 12x12 con 92 pezzi.
  • Dai-Dai Shogi. Giocata su tavoliere 17x17 con 192 pezzi.
  • Dai Shogi. Variante su tavoliere 15x15 con 130 pezzi.
  • Hand Shogi. Una variante moderna con molti pezzi da paracadutare.
  • Hasami Shogi. Un gioco popolare giapponese giocabile con il normale set dello Shogi.
  • Heian Shogi, (o Early Shogi). Un antenato dello Shogi.
  • Maka-Dai-Dai Shogi. Giocato su tavoliere 19x19 con 192 pezzi.
  • MicroShogi. Piccola variante su tavoliere 4x5 (in Italiano con links alle pagine in Inglese).
  • Minishogi (o Poppy Shogi). Su un tavoliere 5x5 (in Italiano con links alle pagine in Inglese).
  • Pawn Shogi. Una variante sperimentale con differenti tipi di Pedoni.
  • Tai Shogi. Una variante su tavoliere 25x25 e 354 pezzi!
  • Tenjiku Shogi. Una variante su tavoliere 16x16 e 156 pezzi.
  • Tori Shogi (o Bird Shogi). Una variante con 32 pezzi che simboleggiano gli uccelli su tavoliere 7x7.
  • Unashogi. Paracaduta i pezzi partendo da una scacchiera vuota!
  • Wa Shogi. Una variante su tavoliere 11x11 (54 pezzi), risalente ai tempi della dinastia Edo.
  • Whale Shogi. Una variante su tavoliere 6x6, con 12 pezzi a testa, originata in U.S.A.
  • Yari Shogi. Moderna variante dello Shogi di Christian Freeling.



In ultimo segnalo lo Shogi Variant Program. Home page di programmi freeware, che permette di giocare a Shogi e a 11 varianti dello Shogi!

Sullo Shogi c'è moltissimo materiale in rete, qui troverete TUTTI i LINK importanti da cui potrete partire per la navigazione.
In particolare consiglio, a chi vuol tenersi aggiornato, l'iscrizione alla Mailing List dello SHOGI. E' sufficiente spedire una mail scrivendo nel body del messaggio:
SUB SHOGI-L tuo_nome
dove il nome può essere benissimo un nickname a vostro piacere.



BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE



Shogi for Beginners - John Fairburn, The Ishi Press, 1989, 4-87187-201-7.
First Step To Shogi - Oyama Memorial Museum, Space Sano, 1995.
Better Moves for Better Shogi - Teruichi Aono, Sankaido Ltd. ISBN 4-381-00597-X (II ed. 1996).
Shogi - How to Play - John Fairburn, The Shogi Association, 1979.
The Art of Shogi - Tony Hosking, The Shogi Foundation, March 1997.
Shogi - Japan's Game of Strategy - Trevor Legget, Charles E Tuttle Company, 1966.
Guide to Shogi openings - Teruichi Aono, Sankaido Ltd. ISBN, 4-381-00598-8 (II ed.1996).
Shogi in Europe - Hiroyuki Iisa, Japanese Shogi Association 1993.
Yagura - Shogi Deutschland e.V. 1997 (tedesco).
Shinkenbisha - Shogi Deutschland e.V 1997 (tedesco).

I seguenti testi, pur non essendo esclusivamente rivolti allo Shogi, contengono articoli o riferimenti importanti:
Board and Table Games from Many Civilizations - R C Bell, Dover, 1979, 0-486-23855-5.
Games Ancient and Oriental and How to Play Them - Edward Falkener, Dover, 1961, 486-20739-0.
Chess Variations - John Gollon, Charles E Tuttle Company, 1985, 0-8048-1122-9.
Oriental Board Games - David Pritchard, Know The Game Series, 1977, 0-7158-0524-X.
New rules for classic games - R. Wayne Schmittberger, Wiley, 1992, 0471536210. Con riferimenti e regolamento dello Chu-Shogi .

Alcune Associazioni nazionali producono riviste:
Shoten, The British Shogi Federation's magazine (in inglese). Editore : Mike Brewer
81, Nederlandse Shogi Bond (in olandese e inglese). Editore : Hugo Hollanders
Shogi Deutschland e.V. Info (in tedesco). Editore: Thomas Majewski
Revue de l'Association Francaise de SHOGI (in francese). Editore: Frederic Pottier
The Belgium Shogi's magazine (in fiammingo). Editore: Walter Vereertbrugghen

Se volete comprendere appieno i commenti dovete conoscere i termini specifici dello Shogi!

In Italiano, oltre ad articoli saltuari su Informazioni Scacchi, c'è solo ETEROSCACCO che contiene spesso articoli sulla variante; ecco i riferimenti: ES6 p.22, ES8 p.21, ES9 p.23 e 24, ES30 p.27, ES51 p.27, ES54 p.26, ES56 p.17, ES57 p.9, ES71/72 p.11, ES74 p.11, ES75 p.11, ES76 p.24, ES77 p.23, ES79/80 p.23, ES81 p.20, ES82 p.16, ES83 p.19, ES84 p.12.

Invito calorosamente tutti i curiosi a sperimentare il gioco nel prossimo torneo per corrispondenza del GRAND PRIX AISE: iscrivetevi!

Varianti tradizionali

ETEROCHESS (Fabio Forzoni) page


since 17 Feb.1998; Last Updated: 11 Gen. 2000


© Fabio Forzoni 1998

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